Ciao Amici di Parf, come saprete, le mie continue ricerche tra tombe e misteri mi portano spesso a studiare e ricostruire la storia di luoghi non più esistenti.
Oggi vi voglio parlare dell’antico cimitero di Precotto, un tempo comune autonomo, ma dal 1923 ufficialmente divenuto quartiere di Milano.
Come a Crescenzago (altro quartiere di Milano un tempo indipendente) esisteva un cimitero, ora dismesso, anche a Precotto era stato edificato un camposanto che raccoglieva le spoglie dei defunti del contado.
Il Cimitero di Precotto risaliva con tutta probabilità alla seconda metà del Cinquecento, considerata la funzione originaria di luogo di sepoltura annesso al lazzaretto di Santa Maria Maddalena per gli appestati della tristemente nota Peste di San Carlo, che flagellò Milano nel 1576-77.
Allargato agli inzi del Novecento, il Camposanto era un’isola nella vasta proprietà dei Visconti di Modrone, i quali probabilmente avevano tempo addietro donato il terreno per costruirci un cimitero. Per secoli il cimitero ha custodito le spoglie degli abitanti di Precotto (e dagli anni Dieci anche di quelli di Gorla, quando i due Comuni vennero uniti) fino al momento della sua demolizione deliberata nel 1963 e completata nel ’67. Ma fin dal 1929 vi erano state già interdette le sepolture, escluse quelle appartenenti alle tombe di famiglia. Il cimitero infatti ospitava diverse tombe, di un certo pregio artistico e architettonico, delle antiche famiglie di Precotto, Gorla e Villa San Giovanni: i Peck, i Gottardi, i Villa, i Montaldi-Crepaldi, i Nova, gli Zappa, gli Aliprandi, etc..
Oggi rimane il solo Monumento ai Caduti, inaugurato dal Comune di Gorla-Precotto nel 1922, da poco ricollocato nel luogo in cui un tempo era il perimetro del Camposanto.
A ricordo della valenza cimiteriale di questa zona rimane anche l’Oratorio di Santa Maria Maddalena, risalente al 1500. All’interno sono conservati pregevoli affreschi attribuiti alla scuola del Luini che riproducono la Santa in atteggiamenti di penitenza. Un triste fatto è legato a questo luogo: il ritrovamento di quella che oggi viene chiamata la Gloria di Santa Maria Maddalena, si deve alle ricerche condotte nel 1982 da una restauratrice, purtroppo deceduta a seguito di una tragica caduta dalle impalcature.
Ci troviamo davanti all’ennesimo caso di bonifica di un luogo cimiteriale e la progettazione al suo posto di uno spazio verde dedicato ai più piccoli. Si veda per esempio la Rotonda della Besana, che ora ospita oltre al Parco Giochi Comunale il Muba ( Musei dei Bambini) e il Fopponino di Porta Vercellina, di cui presto scriverò e organizzerò un nuovo tour….
A presto con una nuova esplorazione “cimiteriale”.
1 Comments
Mark 09/08/2022
Thanks for your blog, nice to read. Do not stop.